Come una volta, si fa ancora a mano presso Antica Tindari, entrando in contatto con l’uva grappolo per grappolo, molto prima che nasca il vino, al termine di una gestazione che richiede infinite cure. 20 ettari tramandati di padre in figlio all’interno della famiglia Martino, sono dedicati a produzioni diverse a seconda della differente altitudine, perché le vigne di Antica Tindari sono poste in costa e basta una lieve differenza nella qualità del terreno e nell’atmosfera dell’aria per favorire un vino piuttosto che l’altro: a 300 metri i passiti, a 450 metri i rossi di corpo e a 1.000 metri, più vicino all’Etna, il pinot nero. Ed è qui che ancora oggi si vendemmiano le viti mamertine, già apprezzate in epoca romana.
La scelta di base è quella del rispetto dell’ambiente e di un equilibrio naturale estremamente delicato e raro. Perciò la selezione più attenta si accompagna con l’uso di tecnologie non invasive che associano i vitigni più tipici dell’isola, come l’Inzolia, il Nero d’Avola o i Nerelli, al recupero dei vitigni autonomi, come il Nocera o il Corinto.